Cos’è la casa intelligente?
Sta nascendo una nuova era del design residenziale. Cosa implica in concreto?
La nuova frontiera dell’arredo e del design è la casa intelligente. Ma, nello specifico, cos’è la casa intelligente? Esploriamo gli sviluppi nel settore della casa intelligente che plasmeranno fondamentalmente una nuova era del design residenziale.
Ci potrebbero essere molte applicazioni interessanti in una casa intelligente. Qualche esempio? Quando i tuoi figli guardano la TV da troppo tempo, un sistema automatizzato ti avvisa e ti dà la possibilità di spegnere lo schermo da remoto. Quando i dati raccolti dalle stazioni meteorologiche locali ti indicano che la pioggia colpirà il lato occidentale della casa fra esattamente in cinque minuti, il sistema ti dice quali finestre su quel lato sono aperte. Ed eventualmente può chiuderle, senza dubbio.
Non dimenticherai più di fare la spesa: il tuo frigo ti avvisa delle provviste in esaurimento o in scadenza.
E poi c’è il più classico dei risvolti pratici: se non sei in casa e c’è la visita di un intruso, un altoparlante intelligente nascosto emette un abbaiare aggressivo. Cane da guardia hi tech!
La tecnologia che automatizza o controlla a distanza varie funzioni domestiche, dall’illuminazione alla sicurezza, sembra essere diventata di moda, aiutata da una pandemia che ci ha visto passare più tempo a casa e più soldi per comfort come friggitrici ad aria e altoparlanti intelligenti.
Ma questo è solo l’inizio, secondo l’industria della casa intelligente, ci si sta spingendo un nuovo concetto: “consapevolezza contestuale“, la contextual awareness. Ovvero la casa è consapevole di te e si adatta alle tue esigenze. Se una casa è consapevole della tua presenza e può spegnere le luci, non sei solo.
La vita con la casa intelligente è migliore?
Ma questi elementi che popolano la casa intelligente rendono davvero la vita migliore? Che cos’è che implica la casa intelligente?
Ci sono due problemi di fondo: la funzionalità promessa effettivamente utilizzabile e la sicurezza. Il primo è il più comune dei problemi e vale anche per le cose non così ‘intelligenti’. Nel secondo caso, beh, il problema è più grave.
Al di là dell’invadenza dei prodotti che costituiscono il cervello della nostra casa intelligente, ci si può trovare con la proposta di un determinato prodotto quando questo lo si è solo nominato, magari anche con un altro significato. Oppure si può incappare nel dover ascoltare una canzone allegra in un momento “no” solo perché abbiamo ‘abituato’ il nostro assistente vocale in questo modo.
Poi c’è la questione dei dati. Una corretta domotica dovrebbe prevedere standard di sicurezza e privacy inviolabili, con procedure normate per legge. E quindi ci si può chiedere amleticamente, in una casa del futuro super automatizzata: “se si dati perdono, qualcuno potrebbe avere la possibilità di prevedere quando non sarò a casa?”
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