Pasqua 2020: fra auguri e curiosità
Cinque perché legati alla Pasqua
Ed è arrivata Pasqua 2020. Una Pasqua particolare, diversissima da tutte quelle che l’hanno preceduta e segnata dall’emergenza, tutt’ora in corso, sulla diffusione pandemica del Coronavirus. Ma noi di Pinwheel Time vogliamo essere vicini a tutti voi che nelle vostre case festeggiate, forse come mai prima d’ora, questa Pasqua con il cuore e con la speranza di un futuro più luminoso.
Pinwheel Time vi augura una Pasqua Felice e vi lascia, in questi giorni di quarantena, con alcune curiosità legate proprio a questo periodo pasquale. Pasqua 2020: fra auguri e curiosità eccola qua.
Perché Pasqua non ha una data fissa?
Forse vi sarete spesso domandati perché la Pasqua non ha una data fissa, come il Natale. Magari sapete che la Pasqua cristiana si celebra la domenica successiva alla prima luna piena di primavera e quindi cambia ogni anno e non viene mai (o quasi) nello stesso giorno. Ma che c’entra la luna? Il legame col calendario lunare è dovuta alla Pesach, la Pasqua degli ebrei, celebrata il quattordicesimo giorno dal mese di nissàn. Gli ebrei utilizzano un calendario i cui mesi durano quanto un ciclo lunare e non solare. In coincidenza della Pasqua ebraica, ce lo conferma Giovanni l’evangelista, è avvenuta la Passione di Cristo. Dunque i cristiani seguono lo stesso calendario per questa ricorrenza.
Chi festeggia la Pasqua?
Tutte le confessioni cristiane credono alla resurrezione di Cristo quindi tutti i cristiani festeggiano Pasqua anche se alcune chiese, come la serba, la macedone, la russa, la georgiana e quella di Gerusalemme, rispettando il calendario giuliano (e non il gregoriano) la data della domenica di Pasqua risulta sfalsata. Quest’anno i cristiani ortodossi celebreranno la Pasqua domenica 19 aprile, ad una settimana di distanza dai cristiani cattolici.
Perché in Italiano la Pasqua si chiama così?
In Italiano la Pasqua ha il nome che deriva dall’ebraico Pesach, la Pasqua degli ebrei. Pesach significa “passaggio” e se per gli ebrei era il passaggio di Mosè e del suo popolo attraverso il Mar Rosso, per i cristiani è il passaggio di Gesù dalla morte alla resurrezione e quindi alla vita.
Perché in Inglese la Pasqua si chiama Easter?
Nei popoli germanici la Pasqua ha attraversato una fase di ibridazione dal paganesimo. Perciò la festa è mutuata da Eostre, o Estara, una divinità germanica collegata a vari aspetti del rinnovarsi della vita, quali la primavera e la fertilità. La dea è anche la protettrice delle uova e dei conigli. Questi simboli non vi dicono nulla? Ecco perché il coniglio e le uova sono diventati l’allegoria della Pasqua. Dal nome della dea deriva dunque il termine “Oster” cioè pasqua in tedesco, come anche l’anglosassone “Easter”.
Perché la pastiera napoletana, dolce tipico pasquale, ha la ‘gratella’?
Condividiamo infine con voi, una curiosità suggeritaci dalla nostra lettrice e cara amica Giada, Perché la pastiera napoletana, dolce tipico pasquale campano, ha la ‘gratella’?
Iniziamo, innanzitutto, con il legame del dolce di grano e ricotta con la Pasqua. La leggenda è pre-cristiana. La pastiera era un dolce sacrificale che veniva offerto alla Sirena Parthenope che si manifestava secondo il mito ad ogni Primavera al popolo di Neapolis e lo allietava con canti d’amore e di gioia di vivere. I Neapolitani per ringraziarla della sua voce soave, le offrirono quanto di più prezioso essi possedevano. Sette fra le più belle giovani della Città, regalarono alla ninfa: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero bollito nel latte come simbolo della vita germogliante, l’acqua di fiori d’arancio, le spezie e lo zucchero. La sirena li portò agli Dei che unirono i doni e crearono la Pastiera.
La decorazione a “grata” di pastafrolla sulla pastiera, ha un significato ben preciso. La numerazione non è casuale. Sette strisce in totale, quattro in senso longitudinale e tre nel senso trasversale, si intersecano a croce greca, in maniera perfettamente ortogonale tra loro. L’angolo retto (e non a rombi quindi) ha un motivo ben preciso: le strisce così adagiate formano la planimetria di Neapolis così come ancora oggi si presenta con i tre Decumani e con i Cardini; rappresentando così l’offerta alla Sirena Parthenope e agli Dei, da parte della Città.
Il nostro articolo Pasqua 2020: fra auguri e curiosità si conclude qui. Speriamo di avervi fatto compagnia. Buona Pasqua!